5 grandi miti del golf da sfatare

Per tante persone, il golf è uno sport avvolto nel mistero. Nel nostro Paese è ancora poco giocato, semisconosciuto per ragioni pratiche e culturali. Questo alimenta un fitto sottobosco di miti e leggende, che spesso allontanano i possibili golf addict. In questo articolo vogliamo quindi sfatare alcune delle credenze più comuni, che trattengono fin troppa gente dal provare questo sport meraviglioso.

1. Il golf è uno sport da ricchi

Nell’immaginario comune, il golf è uno sport riservato a squali della finanza e giovani di buona famiglia. In effetti, negli Stati Uniti si dice: “un buon imprenditore chiude più affari sul campo da golf che in ufficio”. Quindi un operaio o un semplice impiegato non può giocare a golf?

Il mito si sviluppa su un fondo di verità: il golf richiede un investimento iniziale. Per cominciare devi comprare le attrezzature, tesserarti alla Federazione Italiana Golf, seguire almeno un piccolo corso. È vero anche che esistono golf resort da migliaia di euro a notte, situati in paradisi del turismo di lusso.

Nonostante tutto questo, il golf rimane uno sport accessibile pressapoco a tutti. Una volta comprata l’attrezzatura, la spesa più importante è la quota associativa al club. La quota comprende anche l’assicurazione e varia a seconda del tipo di struttura: quelle con campi da 18 buche sono le più costose, mentre i campi prova sono molto accessibili.

2. Le partite di golf sono interminabili

Giocare 18 buche richiede pressapoco 4 ore, a un ritmo normale. Ovviamente c’è chi impiega più tempo e chi ne impiega di meno, ma non è comunque necessario passare giornate sul green. A meno che tu non lo voglia.

Se sei agli inizi e temi di dover fare le tende sul campo, ci sono comunque tante alternative. Puoi scegliere di giocare su un campo da 9 buche, che richiede molto meno tempo. Puoi anche optare per un campo da 6 buche o addirittura da 3 buche, se vuoi toglierti la soddisfazione di completare un round. Altrimenti ci sono i campi pratica, nei quali esercitarti per tutto il tempo che vuoi e puoi.

3. Solo gli uomini giocano a golf

Il golf è uno sport giocato in larga maggioranza da uomini, questo è vero. Anno dopo anno, però, le giocatrici sono sempre di più e sempre più agguerrite. Un po’ perché stanno sparendo tanti preconcetti sugli sport “femminili” e “maschili” in generale. Un po’ perché il sistema di handicap mette i giocatori sullo stesso livello, al di là delle differenze biologiche di genere.

Ad ogni modo, il golf non è mai stato uno sport in toto maschile. Nell’Ottocento c’erano diversi club riservati a golf addict donna, seppure con regole restrittive in fatto di abbigliamento. Negli anni ‘30, Gloria Minoprio portò scompiglio non solo con i suoi pantaloni, ma anche con l’idea di giocare un’intera partita con un ferro, allora rivoluzionaria. Insomma, il golf non è mai stato uno sport solo per uomini.

4. Il golf è uno sport solo mentale

Il golf ha una forte componente mentale e su questo non c’è ombra di dubbio. Qualcuno pensa che la cosa si fermi lì e che lo sport sia uno sport tutto sommato leggero, che non richiede nulla se non una solida tecnica. Non è esattamente così.

Il golf non è uno sport di forza, questo è vero. È vero anche che la tecnica è una componente essenziale, cui la prestanza fisica non può sopperire. D’altra parte, giocare ha un forte impatto sul fisico e richiede un po’ di allenamento. Senza addominali e muscoli della schiena allenati, gli swing ripetuti rischiano di provocare dolori cronici. Quindi no, il golf è decisamente poco adatto ai più pigri.

5. Il golf è uno sport solitario

Il golf è uno sport solitario solo se lo desideri. Se vuoi, puoi percorrere il green da solo e goderti una sfida con te stesso. Ciononostante, è raro che un golf addict non abbia amici altrettanto appassionati, con i quali trascorrere ore di gioco, commentare i tiri fatti, prendersi un po’ in giro.

Anche questo è il bello del golf.


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