La Scozia è la culla del golf come lo conosciamo oggi, terra promessa dei golf addict. Tra i grandi meriti di questo popolo cocciuto c’è anche la diffusione dello Sport in giro per il mondo. Mentre cercano fortuna nelle Colonie o nel Nuovo Mondo, gli scozzesi trovano infatti il tempo di farsi qualche partitina a golf. E, si sa, da cosa nasce cosa…
Indice Argomenti
Scozzesi in India? Benvenuti al Royal Calcutta Golf Club
Fino al 1947, l’India è una colonia inglese e quindi parte dell’impero britannico. Ciò lascia una profonda impronta sul paese, sia sul piano politico sia su quello sociale. I coloni portano infatti con sé – e a volte impongono – usi e costumi, che i locali assorbono e rielaborano.
Gli inglesi, ad esempio, trasmettono agli indiani la cultura del tè; il famoso Darjeeling è un cultivar cinese portato in India dagli inglesi. Gli scozzesi si preoccupano invece di cose più importanti del tè. Cose tipo il golf. Ecco quindi che nel 1829 nasce il Royal Calcutta Golf Club, il primo club per golf addict fondato non in Gran Bretagna e il secondo non in Scozia.
I primi decenni del club sono nebulosi: sappiamo che esiste e poco altro. Nel 1874 si decide di conservare tutti gli archivi di tornei, vittorie e cambi nel regolamento. Tra questi c’è quello del 1886, nel quale si decide di aprire le porte del club anche alle signore. A patto che si allenino solo di mattina e non diano troppo fastidio, ovvio.
Nonostante il nome, oggi il Royal Calcutta Golf Club non è più a Calcutta. Si sposta a Tollygunge nel 1910, terra di risaie che si presta a creare buche insidiose piene di trappole d’acqua.
St Andrew’s Golf Club, la culla del golf statunitense
Mentre il Royal Calcutta Golf Club fiorisce, i golf addict scozzesi continuano a cercare fortuna in giro per il mondo. John Reid è uno di questi: nato in Scozia nel 1840, arriva negli Stati Uniti nel 1866.
Reid è un uomo in gamba e diventa presto un manager nel settore della produzione di acciaio. Nel 1888, decide di portare un pezzo di Scozia nel paese che gli ha dato tanto. Il 22 febbraio, invita un gruppo di amici e realizza un campo da golf nel campo dietro casa. Nostalgia della terra natia? Geniale lungimiranza? Non lo sappiamo. In ogni caso, quel giorno nasce il Saint Andrew’s Golf Club.
Il primo campo da golf negli Stati Uniti misura circa 91 metri e ha 3 buche, all’inizio. Bisogna pur sempre partire da qualche parte: oggi il campo del club è un par 71 di 18 buche, ridisegnato nel 1983 da Jack Nicklaus. I membri del club sono tutt’oggi grati a John Reid, lo scozzese visionario che ha dato i natali al golf statunitense.
Il Kobe Golf Club, il primo corridoio tra Giappone e Occidente
Infine eccoci in Giappone, uno dei paesi nel mondo con più campi da golf per abitante. In questo caso abbiamo barato, lo ammettiamo: il golf Giapponese nasce da una costola del golf inglese, non proprio scozzese.
A fine ‘800, il Giappone e ancora un paese estremamente chiuso, che cerca di proteggersi dalle influenze esterne con le unghie e con i denti. Il mondo sta però cambiando e un minimo di apertura serve, se non altro per favorire il commercio. Si scelgono quindi alcune città di mare, possibilmente isolate, da dedicare ai contatti con l’Occidente. Kobe è la più importante di queste e si riempie di stranieri. Tra questi c’è il giovane Arthur Hesketh Groom.
Arthur è inglese e ha occhio per gli affari, tant’è che in Giappone si costruisce il suo piccolo paradiso personale. Dopo più di 35 anni a Kobe, c’è solo una cosa che lo rattrista: non c’è un solo posto dove possa giocare a golf. Il Giappone non ha mai scoperto le gioie di questo sport e quindi c’è solo una cosa da fare: fondare un golf club.
Siamo nel 1903 e il Kobe Golf Club è il primo golf club fondato in Estremo Oriente, nonché il primo tassello di un boom che esploderà negli anni ‘80 in tutto il Giappone. Il club di Arthur sarà infatti solo il primo di una lunga serie, ma questa è un’altra storia.
Copyright- Tutti i diritti sono riservati.
È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Golf Addict..