La moda è spesso figlia – se non addirittura concausa – di grandi cambiamenti culturali.
Questo vale in tutti gli ambiti della società, sport compreso.
I cambiamenti nell’abbigliamento delle golfiste sono indice non solo di gusti diversi, ma soprattutto di modi diversi di vedere il golf femminile.
L’argomento sarebbe degno di una tesi di laurea. Vediamo però quali sono stati i grandi punti di svolta nella storia dell’abbigliamento femminile nel golf.
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Corsetto, gonna, cappello e si va a giocare!
Fino a inizio ‘900, le golfiste si vestivano come si sarebbero vestite per andare a fare una passeggiata. Rinunciare all’abbigliamento formale in nome della comodità?
Impensabile!
Ecco quindi che il tipico abbigliamento da partita comprendeva: crinoline, busti, sottogonne, ampie gonne, cappelli. Molto bello a vedersi, molto scomodo per eseguire uno swing.
Nel 1867, nacque il primo golf club per donne, il St. Andrews Ladies’ Golf Club in Scotland , e anche l’abbigliamento cominciò a cambiare. Man mano che il golf femminile – e anche quello maschile, a onor del vero – cominciava a diventare una faccenda seria, diventava sempre più importante avere liberà di movimento. Una libertà di movimento che i vestiti di tutti i giorni non consentivano.
Nel 1890, le giovani iscritte del Lundin Ladies Golf Club (il più antico Ladies golf course) giocavano indossando: una semplice blusa bianca; una gonna a pieghe lunga fino alle caviglie, dotata di nastri per non farla svolazzare; un cappellino. Rimaneva un abbigliamento formale ai nostri occhi, ma era enormemente più comodo rispetto al passato.
Andando avanti, le gonne divennero più strette e corte, per evitare svolazzi molesti. Di fatto, però, la sostanza rimase la stessa: blusa o maglioncino semplice; gonna sotto il ginocchio; cappellino.
Poi arrivò Gloria Minoprio.
La comparsa dei pantaloni nel golf femminile
Gloria Minoprio fu una giocatrice controcorrente sotto tanti punti di vista, ma oggi la ricordiamo soprattutto per i suoi pantaloni.
A inizio anni ‘30, mostrare un pezzo di polpaccio non era più considerato uno scandalo. Ciò consentiva di evitare tanti problemi comuni fino a vent’anni prima, come l’orlo della gonna sempre infangato. Ciononostante, continuava ad esserci una netta differenza tra l’abbigliamento da golf maschile e quello femminile. Le donne continuavano a indossare la gonna, anche se più corta e con un taglio diverso.
Gloria Minoprio fu la prima a presentarsi in campo indossando un paio di pantaloni. Erano pantaloni semplicissimi, dal taglio dritto e lunghi fino alle caviglie. Non erano aderenti in alcun punto, né tanto meno mettevano in evidenza le curve della donna. Eppure, fecero comunque scandalo.
Il direttivo della Ladies Golf Union non prese il cambiamento granché bene, dichiarando che qualsiasi cambiamento nell’abbigliamento tradizionale era deplorevole. Qualche giocatrice veterana insinuò perfino che le performance della Minoprio fossero “falsate” dall’abbigliamento troppo comodo.
E dopo Gloria Minoprio?
Le avversarie di Gloria Minoprio non avevano torto: il suo abbigliamento era molto più comodo del loro, sul campo da gioco. Così comodo, che le più giovani e audaci cominciarono a imitarla. Nel 1934, Helen Holm vinse il Ladies Championship di Porthcawl sfoggiando un look simile a quello di Gloria. Ciononostante, i pantaloni impiegarono ancora qualche decennio per prendere davvero piede.
Nel 1945, Babe Zaharias si qualificò in tre eventi del PGA Tour indossando una gonna. Per buona parte degli anni ‘50 si continuarono a usare le gonne, anche cominciarono a salire sopra il ginocchio. Il vero cambiamento si ebbe a cavallo tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60, quando comparvero le prime maglie smanicate e i primi short.
Gli short erano indubbiamente più comodi delle gonne, ma erano un po’ eccessivi per alcune giocatrici. Nacquero così gli “skort”, ovvero delle gonne con pantaloncini integrati.
Fu soltanto che tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 che le giocatrici si convertirono definitivamente ai pantaloni.
In tutto questo, nessun brand di grido aveva ancora pensato a una linea di dedicata esclusivamente alle golfiste. I primi furono Ralph Lauren e Ashworth negli anni ‘90, cui seguirono moltissimi altri.
Una lunga strada, ma ne è valsa la pena.
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