Non puoi fare il tifo ai Masters? Ci pensa IBM

Il Torneo Masters 2020 è stato un evento diverso dal solito, come un po’ tutti quelli che si sono svolti quest’anno. Niente pubblico a gioire con i campioni, distanziamento sociale rigoroso, niente festeggiamenti alla fine di tutto. Nonostante tutto questo, i golf addict più sfegatati sono riusciti comunque a godersi il torneo, nei limiti del possibile. Tutto merito di IBM.

Come IBM ha “salvato” il Torneo Masters 2020

Forse “salvato” è una parola grossa, ce ne rendiamo conto. È però innegabile che, senza IBM, l’esperienza del torneo sarebbe andata quasi del tutto persa. Sarebbe stato impossibile seguire i giocatori passo a passo, godersi tutti i punti salienti delle giocate, rimanere aggiornati. Le dirette in televisione sono infatti limitate, il che spesso è un problema.

La soluzione proposta da IBM è stata la app My Group, basata sul sistema di intelligenza artificiale Watson. Semplificando al massimo, Watson studia il linguaggio naturale, lo elabora e comprende come fornire le risposte migliori alle domande fatte dagli utenti. Le applicazioni per questa tecnologia sono pressapoco infinite: assistenza clienti, e-commerce, industria ospedaliera…

Grazie a Watson, My Group è in grado di fornire un feed video personalizzato, basato sugli interessi di chi usa la app. In questo modo puoi avere tutti gli aggiornamenti dei tuoi giocatori preferiti in tempo reale, riguardarli in un secondo momento, commentarli. Invece di uniformarti alle decisioni di una cabina di regia fissa, puoi seguire i tuoi beniamini e tenerli d’occhio in modo costante.

L’applicazione di Watson a My Group nel 2020

Quanto detto sopra non è al 100% una novità, specie perché Watson esiste ormai da anni. La novità sta nella portata dell’evento, piuttosto: per la prima volta, IBM ha applicato questa tecnologia a un evento seguito da migliaia di persone, offrendo a ciascuna di loro un’esperienza di visualizzazione personalizzata.

Il primo passo è stato processare i più di 20.000 video realizzati durante l’edizione 2019, dandoli in pasto all’intelligenza artificiale insieme ad altri dati: tiri più graditi, giocatori più seguiti, buche, punteggi, statistiche. Watson ha esaminato tutti questi dati e li ha usati per imparare a riconoscere i top performer, i tiri più importanti e, in generale, gli eventi più interessanti per gli spettatori. C’era solo un problema: come gestire questa mole enorme di dati?

Durante l’edizione 2019, era stato talvolta impossibile inviare i video in diretta, a causa dei carichi di lavoro. Per l’edizione 2020, IBM si è poggiata a un sistema di cloud ibrido flessibile e scalabile, che accorciasse i tempi e semplificasse la gestione dei dati. Il risultato? Feed più precisi e puntuali, nonostante l’enorme quantità di dati e video.

IBM e Masters: una collaborazione rodata

La collaborazione tra IBM e il Torneo Masters non è una novità, anzi: sono più di 20 anni che l’azienda lavora per offrire un’esperienza del torneo il più possibile digital. La collaborazione tra queste due realtà ha però avuto una serie di strascichi molto analogici, specie nei quartieri di Harrisburg e Laney Walker.

I due quartieri si trovano a pochi chilometri dall’Augusta National Golf Club, dove si tiene il torneo. IBM sta portando avanti un programma volto a promuovere l’istruzione anche tra le fasce più povere della popolazione. In questo modo sarà più facile riqualificare queste due aree, dando un futuro un pizzico più radioso a chi vi abita.

Chissà, forse un giorno My Group trasmetterà in diretta i tiri di uno dei tanti giovani aiutati in questa maniera.


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