Per Andy Garcia, il verde è il colore dell’amore

Andy Garcia è uno dei signori indiscussi del cinema contemporaneo, indimenticabile soprattutto ne “Gli Intoccabili”. I golf addict lo ricorderanno inoltre per molte altre performance memorabili, in occasione del torneo AT&T Pebble Beach National Pro-Am cui partecipa regolarmente. Garcia è infatti un Amateur appassionato, che ha trovato nel golf uno dei suoi grandi amori.

1968, l’anno in cui scocca la passione

Al contrario di altri attori, come ad esempio Bill Murray o Clint Eastwood, Andy Garcia non si avvicina al golf lavorando come caddie.

Siamo nel 1968, Andy Garcia ha 12 anni e sono gli anni del “Arnie’s Armie”, l’ “esercito” di Arnold “Arnie” Palmer dedito al golf e alla filantropia. Molti giovani di Miami Beach si sono fatti prendere da questa improvvisa febbre del golf ed Andy è uno di loro. Insieme ad alcuni amici ha messo da parte qualche soldo, per comprare un primo set un po’ raffazzonato ma funzionale.

Il gruppo di giovani golf addict dell’ultima ora gioca un po’ dove capita, proprio come facevano i primi golfisti scozzesi. Di solito si arrangiano al parco, dove hanno creato un vero e proprio campo in miniatura. Al posto delle buche usano dei bastoncini che fungono da porta in miniatura. La sabbia dei giochi per bambini è invece perfetta per i bunker. Quando capita, si infilano in un vero campo da golf poco lontano, ma è piuttosto rischioso.

Passata l’estate del ‘68, Andy scopre altri sport e dimentica per il golf. Per una ventina d’anni, quanto meno. Nel 1985, infatti, l’amico Richard Bradford gli propone di giocare insieme. Sulle prime Andy Garcia tentenna: si ricorderà come si colpisce la pallina? Accetta comunque.

Bastano un paio di buche per togliere la ruggine dai ferri e ravvivare la brace della golf addiction.

Sul green tutto è più bello

Forse non è stato un colpo di fulmine, ma l’amore di Andy Garcia per il golf è profondo e sincero. In un’intervista a Today’s Golfer, afferma: “Amo tutto del golf.” Prosegue elencando tutto ciò che preferisce della vita sul green, dalla gioia di sfidare se stesso fino alla semplice passeggiata all’aria aperta.

Andy Garcia non nega le difficoltà del golf, anche perché non sarebbe possibile. Chiunque abbia mai provato questo sport sa bene quanto possano essere sfidanti – e anche un po’ snervanti – certe buche. Eppure, Andy Garcia afferma di non avere mai avuto una “brutta giornata” sul campo da golf. In un certo senso, per lui giocare a golf è come recitare.

Sia il golf sia la recitazione sono esperienze intense, fortemente meditative. Nel tempo di 18 buche o di un film, scopri come ragiona una persona e come si approccia al mondo. Qualche volta, vedi anche lati negativi che in altre occasioni avrebbe tenuto nascosti o, al contrario, punti di forza cui la vita di tutti i giorni non rende giustizia.

Ecco perché golf e cinema sono spesso l’incipit di amicizie che durano tutta una vita. Almeno secondo Andy Garcia.

Come non portare tanto amore anche in televisione?

Pur non avendo recitato in film a tema golf come hanno invece fatto Will Smith o Bill Murray, Andy Garcia ha prestato la voce a un documentario a tema. Il 28 novembre 2019, il Giorno del Ringraziamento, FOX Sports e la USGA hanno lanciato “2019 U.S. Open: Woodland Peaks at Pebble Beach”.

Il documentario segue Gary Woodland durante lo U.S. Open di quell’anno, tracciando insieme a lui il sentiero che l’ha portato alla vittoria. Nel film si vede il campione anche in contesti privati, mentre è a casa insieme alla moglie e ai figli. Inoltre, per l’occasione l’emittente ha intervistato amici e parenti di Woodland, chiedendo loro dei momenti belli e di quelli meno belli vissuti in questi anni.

A coronare il tutto c’è la splendida voce di Andy Garcia, che fa da narratore e ci accompagna lungo tutto il viaggio.


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