Quand’è “troppo tardi” per diventare un pro golfer?

Nel 2010, il trentenne Dan McLaughlin si mise in testa di diventare un Professional golfer, pur non avendo mai giocato. L’uomo fallì, anche se non in modo eclatante come molti avrebbero creduto. Ciò solleva una domanda: entro quale età devi iniziare a giocare, se vuoi diventare un pro? La risposta non è così facile.

A che età hanno iniziato i grandi campioni

Tiger Woods ha iniziato a imparare quando aveva 7 mesi, potremmo dire: il padre si allenava in garage e lui lo osservava dal seggiolone. Phil Mickelson ha iniziato a giocare a 18 mesi, anche lui seguendo l’esempio del padre. Casi eccezionali? Tutt’altro: i grandi campioni hanno quasi tutti iniziato prestissimo.

I futuri professional hanno iniziato a prendere lezioni quasi tutti intorno ai 6-8 anni. In gran parte dei casi, però, queste lezioni sono state solo il coronamento di una passione già avviata. Campioni come Woods o Mickelson avevano genitori che giocavano abitualmente, più che felici di insegnare i rudimenti ai figli. Di fatto, i grandi hanno imparato a colpire la pallina più o meno quando hanno imparato a camminare.

Nonostante quanto detto sopra, ci sono anche professional che hanno iniziato tardi. Larry Nelson ha imparato a giocare a 21 anni, di ritorno dal Vietnam. Anche Nicholas Lindheim ha iniziato a giocare da teenager, da autodidatta e senza grandi risultati, almeno all’inizio. Potremmo quindi dire che il limite ultimo per diventare un professional si attesta intorno ai 20 anni. In realtà, il discorso è più complicato di così.

Perché iniziare da adulto è problematico

Il fisico è uno dei grandi limiti per diventare un professional golfer da adulto. Il golf non è uno sport di forza o faticoso nel senso comune del termine. Non corri avanti e indietro per novanta minuti, non salti, non carichi gli avversari. Non per nulla, ci sono golf addict di 70-80 anni. Ciononostante, sarebbe sbagliato negare la componente fisica del golf.

Eseguire uno swing coinvolge un’ampia gamma di muscoli, addominali e obliqui in primis: affinché il movimento sia fluido e sicuro, questi muscoli devono essere tonici ed elastici. Altrimenti, rischi di incorrere in danni a schiena, spalle e polsi. Non per niente, il grande sogno di Dan McLaughlin si è scontrato contro un infortunio alla schiena, a causa del quale è rimasto bloccato per mesi e mesi.

L’altro problema è il tempo a disposizione. Un bambino/adolescente può allenarsi quanto vuole, senza doversi preoccupare di come pagare le bollette. I genitori gli pagano attrezzatura e lezioni, mentre lui impara a giocare e affronta gli inevitabili fallimenti iniziali nei tornei. Un adulto non si può permettere di passare quattro ore al giorno sul green, tutti i giorni o quasi. Soprattutto non si può permettere di non guadagnare niente per anni e anni.

Improbabile, non impossibile

Se impari a giocare a 20 anni, è improbabile che tu riesca a diventare un campione da tour. Se impari a giocare a 30 anni, è quasi fantascientifico: il fisico inizia a perdere vigore, il tempo per allenarti scarseggia, il budget a disposizione è limitato. Esistono però tanti modi per diventare un professional e guadagnarti da vivere giocando a golf, cui – in teoria – potresti ancora accedere.

Se hai praticato altri sport e hai un fisico atletico, sei avvantaggiato rispetto al buon Dan. Ti serviranno anche tanto tempo a disposizione, soldi da parte e tanta costanza. Un ragazzino si può permettere un periodo down, nel quale fa fatica ad allenarsi. Un adulto non ha questo privilegio.

Con queste premesse, potresti raggiungere un buon livello anche da adulto. Arrivato a una certa età, però, dovresti chiederti se ne valga davvero la pena e non sia meglio lasciare il posto alle nuove leve. In fondo, anche un amateur può diventare un buon golfista e tagliare i propri traguardi.

Keith D Design golfkøller (ca. 1987)” by Trondheim byarkiv is licensed under CC BY

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