Qual è la differenza fondamentale tra un pro golfer e un semplice golf addict? Semplice: il pro golfer si guadagna da vivere giocando, con tutti i pro e i contro del caso. Da una parte puoi giocare quanto vuoi e, anzi, sei incentivato a giocare tanto. Dall’altra, qualsiasi pausa dal golf – forzata o non – è un grosso taglio alle tue entrate.
Se sei Tiger Woods, fermarti è un problema relativo. Se sei un golfer di medio livello o ancora in ascesa, invece? Fatta eccezione per i grandi, infatti, quanto guadagna un pro golfer?
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Quanto si guadagna in un torneo di golf
I guadagni più sospirati per un pro golfer sono i premi dei tornei. Chi si classifica primo in un torneo major guadagna milioni di euro in una volta sola, abbastanza per vivere tranquillo almeno per qualche anno. Peccato che la strada sia lunga, se vuoi conquistare il podio e il premio. Lunga e disseminata di premi di gran lunga meno remunerativi.
Se riesci a qualificarti per la tessera della Professional Golfers’ Association, puoi partecipare agli eventi del PGA Tour. In media, un pro golfer che partecipa agli eventi del Tour guadagna circa 2 milioni dollari. Essendo una media, però, comprende sia i 6,6 milioni di dollari del Luke Donald di turno sia i premi più bassi. La mediana, molto più utile per il discorso che stiamo facendo, ammonta a circa 600.000 dollari.
Il problema è che ogni anno solo 200-300 pro golfer guadagnano qualcosa nei tornei del PGA Tour. Nei tornei europei, la situazione non è migliore: ogni anno, circa 300 giocatori riescono ad aggiudicarsi un premio. Premio che può ammontare a 5 milioni di euro o a 800 euro, a seconda di come ti classifichi. Ecco perché gli aspiranti pro golfer partecipano anche a tornei minori, nei quali i premi sono molto meno principeschi ma anche più semplici da conquistare.
I golfer che non passano il taglio vengono pagati?
Riuscire a partecipare a un torneo di alto livello è già di per sé difficile. Non sempre paga, sul fronte biecamente economico. In gran parte dei tornei, infatti, i premi sono riservati a chi riesce a “passare il taglio”, ovvero a qualificarsi per gli ultimi due giri.
Di solito, solo 70 giocatori su 150 riescono passare questa barriera. Ciò significa che più della metà dei partecipanti non guadagnerà niente, anche a fronte di spese importanti. Dal punto di vista economico, quindi, partecipare a certi tornei potrebbe rappresentare una perdita sul breve periodo. Questo senza tenere conto di tutti gli altri tipi di benefici, ovviamente.
Alcuni tornei del PGA Tour premiano anche i giocatori che non hanno passato il taglio. The Masters, ad esempio, garantisce un premio di circa 10.000 dollari per tutti i pro golfer che partecipano. Bisogna anche dire che The Masters è uno dei tornei con in assoluto meno partecipanti: 90 o 100, a seconda dell’edizione, rigorosamente per invito.
Anche gli altri major garantiscono un premio per tutti i pro golfer che partecipano. Si va dai 3.000 dollari del PGA Championship fino ai 10.000 dollari del U.S. Open. Peccato che siano, appunto, i quattro tornei major.
Un pro golfer ha altri modi per guadagnarsi da vivere?
Per un pro golfer agli inizi o di medio livello, può essere difficile guadagnarsi da vivere solo con i tornei. Se non sei Tiger Woods e vuoi vivere grazie al golf, spesso devi trovare qualche alternativa ai premi.
La soluzione più banale è l’insegnamento: un pro golfer può insegnare sia come freelance sia come dipendente presso un club. I guadagni dipenderanno dal livello del pro golfer, dal livello di commissiona le lezioni, dal tipo di contratto.
Una variante del semplice insegnamento è il coaching. In questo caso non ti limiti a insegnare come colpire la pallina, ma segui il giocatore lungo un percorso di crescita mentale e fisica. Anche in questo caso, i guadagni possono variare in base alla clientela e al tipo di servizi.
Infine, un pro golfer può finire anche per gestire il proprio stesso golf club, anche se questo implica investimenti importanti e tanta esperienza.
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