Shadow Creek, o come far fiorire il deserto

Il deserto del Nevada è un luogo dal grande fascino, nel quale la natura mostra il suo lato più selvaggio e inospitale. Non proprio il luogo giusto nel quale giocare a golf, sembrerebbe. Contro ogni previsione e contro ogni logica, c’è però qualcuno che è riuscito nell’impresa. Di più: che è riuscito a ricreare un campo da golf d’erba in pieno deserto.

Il nome del campo è Shadow Creek ed è una delle più grandi imprese mai compiute nel mondo del golf.

Verdi prati nel mezzo del deserto del Nevada

Il deserto del Nevada è la casa della città degli eccessi per eccellenza, ovvero Las Vegas. Shadow Creek si trova poco lontano da qui, in attesa dei tanti golf addict che ogni anno visitano la Città dei Balocchi. Cosa ci fa un campo da golf in mezzo al deserto, però?

Facciamo un salto indietro alla fine degli anni ‘80, quando Steve Wynn decide di realizzare un campo da golf privato. Poco lontano dal campo ci sarà casa sua, in questo modo potrà scendere per dare due colpi alla pallina ogni volta che ne avrà voglia. Per soddisfare questo suo desiderio, decide di fare qualcosa di semplice e poco impegnativo. Qualcosa tipo un campo da golf progettato da Tom Fazio, uno dei migliori designer al mondo.

Tom Fazio si allinea alla voglia di semplicità di Steve Wynn, progettando qualcosa sullo stile dell’Augusta National o di Pine Valley, con enormi distese d’erba circondate da boschi lussureggianti. Nel bel mezzo del deserto del Nevada. Non sappiamo se qualcuno abbia fatto notare la cosa ai due, ma non importa: il progetto prosegue.

Com’è stato possibile?

Non bisogna essere degli architetti di fama mondiale per notare le criticità del progetto:

erba e alberi hanno bisogno di acqua;

nel deserto l’acqua scarseggia.

Una volta risolto questo trascurabile problema, tutto il resto è quasi in discesa. Wynn fa quindi spostare il corso di alcuni fiumi della zona, affinché attraversino il terreno scelto per far sorgere questa enorme oasi nel deserto. Questa operazione da sola costa milioni dollari. E non è ancora finita.

Il progetto di Fazio richiede che il campo da golf sia praticamente scolpito nella roccia del deserto, così da cambiarne la conformazione. Dopodiché, il designer dispone che vengano trasportate tonnellate di terriccio fertile, nel quale seminare ettari di erba. Nelle zone immediatamente circostanti, fa trapiantare migliaia di alberi non autoctoni come pini e salici.

Erba e boschi in pieno deserto sono troppo poco. Steve Wynn desidera un campo che ricordi davvero una città da fiaba, che sia un inno alla vita, alla fecondità della terra. Sorgono quindi fiumiciattoli, cascate, piccoli laghi nei quali nuotano pesci e cigni. La natura fiorisce in mezzo al deserto.

Non stupisce che Shadow Creek sia ancora oggi uno dei campi da golf più costosi mai costruiti.

Non solo bizzarria

Siamo sicuri che l’unico pregio di Shadow Creek non sia proprio la sua stranezza? C’è qualcos’altro da dire in proposito, al di là della storia della sua nascita?

L’essere stato il primo campo da golf a sorgere nel deserto, nonché il più spettacolare, è di sicuro il grande punto di forza di Shadow Creek. Oltre a questo, però, chi vi ha giocato parla di un campo eccezionale anche dal punto di vista del gioco. Green, fairway e bunker sono tutti tenuti in ottime condizioni, sintomo di una manutenzione costante. Qualcuno lamenta dei green un po’ troppo lenti, ma nient’altro.

Un campo da golf tanto particolare merita un trattamento all’altezza per i suoi ospiti. Ecco quindi che Shadow Creek si fa notare anche per un servizio impeccabile, fatto di limousine che ti vengono a prendere in hotel e manicaretti gustati durante la pausa, all’altezza della 9a buca.

Insomma, un’esperienza eccezionale in un campo da golf che non sarebbe nemmeno dovuto esistere.


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