Vietato giocare a golf! Storia del ban in Scozia

Oggi vediamo il golf come uno sport da gentiluomini, che ha poco a che fare con gli eccessi di altri giochi. Eppure, c’è stato un tempo in cui il golf era uno sport per pochi di buono, in sostanza. Le strade erano piene di uomini più interessati a buche e palline, piuttosto che a lavorare. Senza contare i continui problemi di ordine pubblico, spesso causati da incidenti e scommesse.

Fatte queste premesse, è normale che alla fine qualcuno si sia stufato e abbia detto: “basta!” Come sono andate le cose, esattamente? Come si è svolta la messa al bando del golf in Scozia?

Abbasso il golf, viva il tiro con l’arco!

Si pensa che il golf sia arrivato in Scozia all’inizio del 1400, grazie ai soldati scozzesi. Gli uomini lo avrebbero imparato dai soldati francesi alleati, modificandolo in un secondo momento. Potremmo definire questi soldati i primi golf addict della storia, specie considerando come continua la vicenda.

I soldati si appassionano subito a questo nuovo gioco e, tornati in patria, lo insegnano agli amici. Nel giro di pochissimo tempo, tutti si armano di mazze e palline per cominciare a giocare. Ovunque, in qualunque momento. La cosa comincia a diventare un problema.

Bisogna rifare le brande. “E se prima facessimo due tiri?”

Bisogna fare la ronda. “Che male c’è a fare due tiri per passare il tempo?”

Bisogna allenarsi con l’arco, in vista della guerra. “Facciamo due tiri, invece?”

Le performance dei soldati scozzesi nel tiro con l’arco sono un disastro. In compenso, i loro swing migliorano di giorno in giorno. Se si potessero affrontare i nemici sul green, l’esercito scozzese sarebbe imbattibile, una potenza mondiale. Purtroppo non è così e bisogna rimediare.

Nel 1457, viene redatto il primo documento nel quale si parla ufficialmente di golf. È un atto del parlamento firmato da re James II nel qualche si proibisce di giocarci. Invece che perdere tempo con uno sport così inutile, gli scozzesi dovranno dedicarsi anima e corpo al tiro con l’arco.

Ovviamente, la storia non è ancora finita.

Il re predica bene e razzola male

Il documento impone che le chiese montino dei bersagli per allenarsi con l’arco, dopo la messa. Coloro trovati a cincischiare giocando a golf saranno puniti dal barone della zona. Se il barone non dovesse farlo – magari perché è anche lui un golf addict – ci penseranno gli ufficiali della Corona.

La sentitissima condanna del parlamento scozzese non sortisce l’effetto desiderato, però. O almeno così pare, dato che qualche tempo dopo passa una nuova versione della legge, più punitiva:

In nessuna parte del Paese si dovrà giocare a calcio, golf o ad altri sport inutili. Per il bene comune e per la difesa del Paese, ci si dovrà invece allenare nel tiro con l’arco e ciascuna parrocchia dovrà mettere a disposizione dei bersagli. Ciascuna violazione sarà punita con una multa di 40 scellini, che andranno consegnati allo Sceriffo e all’Ufficiale Giudiziario.

In sostanza, la nuova legge prevede multe severe per chiunque sia sorpreso a giocare a golf o ad altri sport “inutili”. Legge che viene rinnovata nel 1491 anche dal nuovo re, James IV.

La cosa buffa è che, a dispetto del suo stesso divieto, il re ama giocare a golf. Nel 1502, si fa arrivare un intero set realizzato a mano da artigiani della regione di Perth. A quanto pare, non è nemmeno il primo: il re ha una ricca collezione di palline e mazze personalizzate.

Un ottimo esempio, non c’è che dire.

Una battaglia persa in partenza

Lungo tutto il ‘500, ti susseguono i tentativi di sradicare il golf dalle menti degli scozzesi. Le punizioni sono di stampo religioso ed economico, volte a scoraggiare anche i golf addict più zelanti. Nonostante gli sforzi, però, è tutto inutile: gli scozzesi continuano a giocare a golf.

Nel 1903 viene abrogato il divieto di giocare a golf. Non che servisse: gli scozzesi non hanno mai smesso.


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