Come sono cambiate le mazze da golf nel tempo

Come sono cambiate le mazze da golf nel tempo

Il golf è uno sport antico, che ha subito tanti cambiamenti nel corso della storia. Nei secoli, sono cambiate le regole, la forma dei campi da golf, il numero di buche e perfino il sesso dei giocatori. Tra le tante cose che sono cambiate, ci sono anche le mazze da golf.

Come sono cambiate le mazze da golf, nel corso dei secoli? Sono cambiati solo i materiali con cui vengono realizzate, oppure ci sono stati mutamenti più significativi?

In principio, fu il legno

Quando il golf non era ancora golf, il materiale più usato per realizzare le mazze da golf era il legno. Bastava sgrossare un bastone, dargli una testa di qualche tipo, per avere una mazza perfetta per colpire la pallina.

Dato che il golf degli inizi era uno sport popolare, giocato da soldati e persone comuni, il legno rimase il materiale d’eccellenza fino al 1700: facile da reperire e da lavorare, permetteva a tutti i golf addict dell’epoca di costruirsi le proprie mazze da golf.

Ad onor del vero, l’epoca delle mazze da golf “fai-da-te” durò relativamente poco: più lo sport prendeva piede, più artigiani decidevano di cavalcare l’onda. E, quando i professionisti cominciarono a metterci lo zampino, anche il design si fece più curato.

Un set degno di un re

Da buon scozzese, Giacomo IV era un accanito giocatore di golf e di sicuro non si intagliava la strumentazione da solo. A questo specifico scopo, aveva nominato William Maynerealizzatore di mazze da golf reale”.

L’uomo realizzò per il re un set composto da:

  • longnose, dotati di una testa lunga e affusolata, simile a un lungo naso;
  • bulger, la cui testa era grossa e bulbosa;
  • fairway club, per i colpi a medio raggio;
  • spoon, la cui testa assomigliava (vagamente) a un grosso cucchiaio;
  • niblick, con una testa piccola e corta. Non per nulla, in gaelico significa pressapoco “naso corto”;
  • cleek, dotati di una testa stretta e molto inclinata verso l’asta.

L’età del ferro

Man mano che le mazze da golf si differenziavano e si affinavano, diventavano sempre più costose. Nel ‘600, un set di mazze da golf era decisamente troppo costoso per le tasche di una persona comune; inoltre, il gioco portava via troppo tempo per chi passava le giornate a lavoro. Pian piano, quindi, il golf divenne sempre più uno sport da persone benestanti.

Nel frattempo, gli artigiani specializzati cominciarono a sperimentare con diversi materiali, nel tentativo di rendere le mazze da golf più robuste. Fu così che si giunse all’utilizzo del ferro.

A metà del ‘700, gli artigiani cominciarono a proporre mazze da golf dotate di una testa in ferro, più robuste e precise di quelle tradizionali in legno. Non tutti approfittarono della novità, però: le teste in ferro tendevano a danneggiare le palline che, proprio come le mazze, erano piuttosto costose.

La vera età del ferro cominciò nel ‘800, con l’introduzione dello stampaggio a caldo. Questa tecnica consentiva di ottenere teste piccole e dettagliate con relativamente poco lavoro. Di conseguenza, un fabbro comune poteva realizzare mazze da golf di buona qualità anche a poco prezzo. Ciò rese le mazze da golf decisamente più accessibili.

La nuova rivoluzione del golf

A inizio ‘900, le mazze da golf furono al centro di una nuova rivoluzione. Fu in questo periodo che nacquero i design che usiamo ancora oggi, mandando in cantina il vecchio set di Giacomo IV. Soprattutto, le palline divennero abbastanza robuste da sopportare i colpi delle teste in ferro.

Ormai si potevano maltrattare le palline senza troppi pensieri: non c’era più ragione per preferire il legno al ferro. Inoltre, un fabbro di nome Thomas Horsburgh cominciò a sperimentare con un altro materiale: l’acciaio. In particolare, cominciò a usarlo per realizzare le aste delle mazze da golf.

Le mazze da golf in acciaio era più robuste di quelle in legno e duravano nettamente di più, tanto che qualcuno le considerava quasi “truffaldine”. Richiedevano però una tecnica diversa, proprio in quanto più leggere, e quindi impiegarono circa trent’anni per diventare di uso comune.

In ogni caso, il futuro non si ferma: nel 1929, la R&A dichiarò che le mazze da golf in acciaio potevano essere usate anche nei tornei ufficiali.

La scienza del golf

L’acciaio fu solo il punto di partenza: dagli anni ‘60 in poi, gli scienziati presero il posto dei fabbri e cominciarono ad elaborare materiali nuovi, sempre più leggeri e resistenti.

Negli anni ‘70, arrivarono le prime mazze da golf in grafite, seguite a ruota dalle prime con testa in titanio. Venne reintrodotto il legno, per creare mazze ibride che unissero materiali innovativi e tradizionali.

La verità è che queste evoluzioni sono ancora in corso: vedremo dove porteranno.


Copyright- Tutti i diritti sono riservati.
È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Golf Addict..