Punta Mita è una penisola messicana che si affaccia sull’oceano Pacifico, tutta sole e spiagge bianchissime. Pur essendo sempre stata meta di ricchi amanti del lusso e del mare, negli ultimi mesi ha cominciato ad attrarre un’utenza diversa. Da quando è scoppiata l’emergenza Covid-19, infatti, Punta Mita è diventata il rifugio dei golf addict più ricchi del mondo.
Indice Argomenti
In Paradiso si gioca a Golf
Punta Mita è uno dei luoghi preferiti del campione Jack Nicklaus, che l’ha definita: “un paradiso in terra”. Questo dovrebbe dare un’idea del tipo di posto di cui stiamo parlando. Ammettiamo però che forse l’esternazione di Nicklaus non è del tutto imparziale, dato che lui stesso ha contribuito a rendere Punta Mita quello che è oggi.
Nicklaus cominciò a frequentare la penisola alla fine degli anni ‘90, come semplice turista, e continuò a farlo per quasi dieci anni. Nel 2005, i manager del Four Season Resort della zona lo contattarono con un progetto in mente: realizzare un nuovo campo da golf. Non un campo qualsiasi, ma un’opera che valorizzasse le spiagge bianche e le scogliere di Punta Mita. Il risultato superò le aspettative dei committenti.
Il campo di Punta Mita progettato da Nicklaus si articola in due circuiti gemelli da 18 buche ciascuno, Bahia e Pacifico. Al loro interno ci sono 5 buche incastonate nelle rocce di El Faro; altre 2 sono sistemate su una leggera pendenza, dalla quale è possibile ammirare le migrazioni delle balene. Entrambi i circuiti sono adatti a golf addict esperti e novelli, a seconda di come decidi di giocarli. La perfezione, insomma.
L’unicità si vede anche sul campo
La voglia di unicità del Punta Mita Golf Course emerge anche nello stile di insegnamento della sua accademia. Come ogni buon campo da golf di lusso, anche questo comprende un istruttore interno per chiunque desideri imparare i rudimenti o migliorare la propria tecnica.
A capo della scuola del golf club c’è Tom Stickney, i cui insegnamenti si fondano su un obiettivo: migliorare ciò che già c’è. Né lui né i suoi istruttori mirano a imporre un certo tipo di swing, perfetto ma anche standardizzato. Piuttosto, cercando di comprendere le esigenze specifiche della persona, così da aiutarla a sviluppare il proprio stile.
Questo concetto viene applicato sia su chi non ha mai giocato, e deve quindi imparare da zero, sia su chi ha già giocato in passato e vuole migliorare.
Un rifugio sicuro dalla tempesta
In questo periodo, i campi da golf gemelli sono aperti solo ai residenti a causa della pandemia. Eppure, continuano ad essere attivi. Un po’ è merito della voglia di stare all’aperto e di fare movimento, seppure nel rispetto del distanziamento sociale. Un po’ è merito di un effettivo aumento della popolazione di Punta Mita.
Negli ultimi mesi, la comunità della penisola si è fatta più numerosa. Tanti ricchi golf addict nordamericani hanno infatti pensato che stare a casa è sì cosa buona e giusta, ma che è decisamente più divertente se la casa si affaccia su spiagge bianche e campi da golf di lusso. Le 54 villette e i 16 palazzi della zona hanno quindi accolto decine di Paperoni, in gran parte provenienti da Hollywood e dalla Silicon Valley.
Il Four Season Resort di Punta Mita si è accodato al trend, offrendo un servizio specifico per coloro che cercano rifugio dal Covid, sulla scia di altri resort di lusso. Un servizio così completo che comprende perfino un programma di didattica online, specifico per i figli degli ospiti.
Non sarà proprio come la scuola dal vivo, né come poter girare senza preoccupazioni, ma è sicuramente un compromesso eccezionale. E per pochi.
Copyright- Tutti i diritti sono riservati.
È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente portale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Golf Addict..