Quali sono i bunker più strani nel golf?

I campi da golf sono l’esempio migliore di come design e funzionalità possano diventare una cosa sola. I bunker, in particolare, sono sia ostacoli sia elementi che influenzano l’estetica del percorso. In alcuni casi questo è ancora più evidente: ci sono bunker pensati per essere strani, divertenti o semplicemente terrificanti.

Vediamone qualcuno.

L’impronta gigante di The Legend

Iniziamo con un bunker che visto dal basso ha un aspetto tutto sommato inoffensivo; diventa un poco inquietante solo quando lo si guarda dall’alto. Il campo da golf The Legend di Giants Ridge è infatti interrotto da un’enorme impronta di piede, proprio come se un vero gigante fosse passato di lì.

Chi riesce a scansare il piedone, può finire la buca in un paio di colpi. E se la pallina ci finisce in mezzo? Preparati a una lunga lotta contro il gigante, in quel caso.

Il profilo di Snoopy sull’Highland National

Se The Legend è un po’ inquietante, l’Highland National Golf Course fa tornare alla mente ricordi di infanzia. All’altezza della 15a buca c’è infatti un enorme Snoopy disegnato con la sabbia, a memoria dell’autore dei Peanuts.

Quando era ragazzo, il futuro fumettista Charles Schulz lavorò come caddy proprio all’Highland National, dove imparò anche a giocare. Quando nel 2000 morì, si decise di commemorarlo con il bunker in questione.

Le legioni di Whistling Straits

I bunker di Whistling Straits non sono granché strani, a dire il vero: sono bunker normalissimi, di diverse dimensioni e con forme anonime. La loro particolarità sta ne numero: il percorso ha 967 bunker, secondo Golf Digest. Sarebbe il campo da golf con il maggior numero di bunker al mondo.

La buca che si fa più notare è la 18a, che da sola conta 96 bunker. Ci sono interi percorsi che hanno meno bunker di quelli contati solo in questa buca. Non stupisce che la famigerata buca 18 conti decine di “vittime”, tra cui il famoso Dustin Johnson: fu proprio in mezzo alla sabbia della 18a che perse il primo posto all’USPGA del 2010.

La bara del Royal Troon

L’8a buca dell’Old Course del Royal Troon sembra uscita da una cartolina, appena la vedi: l’erba verde, l’oceano in lontananza, il profilo dell’isola Alisa che fa capolino da lontano. Appena provi a colpire la pallina, però, la cartolina sparisce e lascia spazio alla sfida: il vento oceanico cambia la traiettoria di ciascun tiro e, soprattutto, da qualche parte ti aspetta la famigerata Bara.

The Coffin – la Bara, appunto – è un bunker posizionato a sinistra del green, quasi invisibile a causa della pendenza del percorso. Quando ti accorgi della sua presenza, il più delle volte è troppo tardi: la pallina rotola dentro e per te è la fine. Il bunker è infatti una buca profonda e sottile, simile in tutto e per tutto a una bara. Una volta che sei dentro, far uscire la pallina diventa un’impresa semi impossibile.

La bocca del diavolo di El Camaleon

Parlando di bunker che finiscono per diventare vere e proprie tombe per la tua pallina, non si può non menzionare la Devil’s Mouth del percorso El Camaleon. Qui andiamo molto oltre una semplice buca nel terreno, dato che il bunker in questione è l’ingresso a una grotta. Sì, una grotta.

Auguri a tirare fuori la pallina, se scivola troppo dentro.

Il bunker assomiglia a una piscina, più profonda man mano che ti addentri al suo interno. In fondo, nel punto più profondo del bunker, c’è una spaccatura nella roccia che porta a una grotta. La buona notizia è che, salvo tiri davvero sfortunati, la pallina dovrebbe comunque rimanere in superficie.

I coraggiosi che decidono di entrarvi (si spera non in cerca della pallina), trovano un laghetto sotterraneo alimentato dall’acqua che scende dall’alto. Un angolo magico e anche un po’ inquietante, degno ingresso dell’Ade.


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