Ci sarebbe da discutere se il golfista “perfetto” esista davvero, dato che parliamo pur sempre di comuni mortali. Preso però atto del fatto che la perfezione non esiste, quali caratteristiche psicologiche dovrebbe avere un golfista di alto livello? Quali sono i pregi che tipici di chi, Professional o Amateur, si muove sul campo come a casa propria?
Tecnica
Tra le caratteristiche della lista è la più ovvia: in tutti gli sport, ma ancora di più nel golf, la tecnica è fondamentale. Il “genio” in grado di farsi valere subito, grazie a chissà quali doti naturali, è quasi sempre una leggenda. La bravura – il talento, se vogliamo usare questa parola – è figlia di una tecnica costruita in anni di pratica.
La tecnica serve per padroneggiare i movimenti e ottenere risultati migliori con meno sforzo. Serve anche per evitare di farsi male con movimenti sbagliati, cosa fin troppo semplice quando si ripetono tante volte gli stessi gesti.
Pazienza
In generale, per sviluppare una buona tecnica ci vuole tanta pazienza. Bisogna infatti ripetere gli stessi movimenti fino alla nausea, nonché concentrarsi sulle cose che piacciono meno e sulle quali siamo più deboli. Nel golf questo è ancora più vero.
Anche solo imparare come colpire una pallina con un bastone è una fatica enorme. Le prime volte si prendono più zolle che palline ed è normale: fa parte del processo di apprendimento. Chi non ha abbastanza pazienza molla e basta, passando a un altro sport. Gli altri fanno i primi passi in questo mondo e, con un surplus di pazienza, eccellono.
Sangue freddo
In passato abbiamo parlato di Jon “Rahmbo” Rahm, golfista noto per il carattere vivace e spesso anche inopportuno. In passato si è fatto notare con lanci di oggetti e reazioni poco eleganti, ma negli ultimi anni ha deciso di cambiare. Il “nuovo” Rahm è più controllato di un tempo; perché questo cambiamento?
Quando si presenta un problema, la cosa peggiore è proprio perdere la calma. Una folata di vento imprevista trascina la pallina nella traiettoria sbagliata? Un albero malandrino si frappone tra te e il green? La pallina si ferma a un centimetro dalla buca? Stai calmo.
Mantenere un minimo di sangue freddo serve per osservare le cose da tutte le angolazioni possibili e, con la tecnica di cui sopra, trovare una soluzione. Arrabbiarsi tende invece ad accecare e quindi a ingigantire i problemi.
Concentrazione
La capacità di mantenere la concentrazione è strettamente legata a quella di mantenere il sangue freddo, ma non sempre coincidono. Mantenere il focus sul campo da golf, osservarne tutti i dettagli senza distrarsi, è una capacità a sé.
Per sviluppare questa dote, essenziale nella vita oltre che nel golf, ci si può aiutare con la meditazione. Bastano dieci minuti al giorno con continuità per migliorare il proprio focus, anche sul campo da golf.
Creatività
La tecnica fornisce le basi, ma le soluzioni dobbiamo trovarle noi. I grandi del golf hanno tutti una caratteristica in comune: la creatività. Non parliamo della creatività intesa come la capacità di fare arte; non necessariamente, quanto meno. Piuttosto, è la capacità di prendere spunto da quanto fatto dagli altri e dalle proprie conoscenze per sviluppare soluzioni nuove.
Memoria corta
In senso metaforico, ovviamente. Chi mira all’eccellenza dev’essere in grado di “dimenticare” i fallimenti, così da non farsi influenzare da essi. O meglio, deve prenderne soltanto gli aspetti educativi e dimenticare l’imbarazzo o la tristezza ad essi collegati. Questo vale anche e soprattutto quando si fallisce durante una gara.
In fondo il successo è solo la capacità di saltare da un fallimento all’altro, senza farsi buttare giù da essi.
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