I campi da golf sollevano opinioni contrastanti, quando si parla di natura e ambiente. Alcuni condannano lo “spreco” di tanta terra tolta alla natura, usata per il bieco divertimento umano. Altri fanno notare che i campi da golf possono essere veri e propri paradisi naturali, essendo ricchissimi di verde.
Come in molti altri casi, non c’è un’unica verità: dipende dal campo da golf.
È vero, alcuni campi da golf possono avere un impatto (negativo) enorme sull’ambiente; basti solo pensare alla quantità d’acqua necessaria per irrigare. Negli ultimi anni, però, stanno aumentando i campi da golf a basso impatto ambientale. Senza contare i percorsi realizzati in sintonia con la natura circostante, nei quali gli animali selvatici scorrazzano indisturbati da sempre.
Alcuni di questi sono così belli da essere stati usati come parchi pubblici, durante il primo lockdown.
Due biologi dell’Università di Salford, David O’Brien e Robert Jehle, hanno deciso di fare un passetto in più. E se sfruttassimo i campi da golf per salvare alcune specie in via di estinzione?
Si trova sempre posto per un laghetto
I due biologi si occupano in prevalenza di anfibi in via d’estinzione. Cambiamento climatico e crescente urbanizzazione hanno tolto spazio vitale a questi animali; alcune specie sono ormai in via d’estinzione, dato che sono state private di luoghi nei quali vivere e riprodursi. O’Brien e Jehle hanno quindi deciso di trovare delle nuove case per gli anfibi in questione.
Ma dove?
Gli anfibi hanno bisogno di stagni e laghetti per vivere bene, quindi i due hanno deciso di creare 25 stagni nelle Highlands scozzesi. A questo scopo, hanno contattato tutti coloro che potessero avere abbastanza spazio per un laghetto, tra cui i proprietari di campi da golf. A questi ultimi hanno proposto di sfruttare lo spazio “buttato” intorno alle buche, rendendolo più friendly per rospi e altri anfibi.
Per convincere le diverse dirigenze dei golf club, i biologi hanno usato alcuni soci come intercessori. I più anziani, in particolare, si sono fatti prendere dai ricordi di quando da bambini giocavano lungo i laghetti e andavano a caccia di rane.
Lo stagno perfetto? Bello e originale
Grazie a una buona dose di “operazione nostalgia”, i biologi hanno ottenuto il permesso di realizzare dei piccoli stagni in alcuni campi da golf. A questo punto hanno raccolto tutti i dati riguardanti lo “stagno perfetto” e si sono messi al lavoro.
Gli stagni dei golf club sono stati popolati con pesciolini e insetti, nonché piante acquatiche sia belle sia utili per la fauna. Dopodiché si sono aggiunti gli anfibi, tutti nativi delle Highlands scozzesi. La cosa più difficile, forse, è stato collocare gli stagni in modo da far viaggiare rospi e rane. Senza un po’ di movimento, infatti, c’era il rischio che si riproducessero solo tra consanguinei.
A cinque anni dall’inizio del progetto, 24 stagni su 25 sono popolati da anfibi che rischiavano l’estinzione. Questi si stanno riproducendo e stanno così ampliando la loro popolazione. Con un po’ di fortuna, entro qualche anno torneranno ai numeri di una volta e saranno fuori pericolo. Tutto grazie allo spazio tra una buca e l’altra.
È o non è la dimostrazione che anche il golf può essere amico della natura? Tutto sta nell’impegno delle diverse realtà e, in parte, anche in quello dei singoli individui.
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