Non sempre il canto degli uccellini è un buon segno, tanto meno sul campo da golf. Nel caso del Terang Golf Club, il cinguettio e lo sbattere d’ali degli uccelli è addirittura diventato sinonimo di disastro. Il campo da golf è stato infatti invaso da orde di pappagalli che l’hanno devastato. Come sono andate le cose?
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La piaga dei pappagalli
Ci troviamo in Australia, nella parte sud-est del Victoria e a un paio di ore da Melbourne. Il Terang Golf Club ha un classico campo a 18 buche, un poco ondulato e pieno di verde. I fairway sono coperti di erba lussureggiante, ovunque ti giri ci sono cespugli e alberi autoctoni. La mattina presto, quando ancora è tutto tranquillo, non è raro vedere qualche uccellino fare capolino tra i rami per osservare cosa fanno i buffi umani a terra.
È una mattina come tutte le altre, quando il responsabile del campo Tim O’Keefe raggiunge il club e trova il disastro.
Le corelle sono dei simpatici pappagalli bianchi con macchie rosse intorno agli occhi, molto comuni nei pressi di Melbourne. Non sono proprio i pappagallini da compagnia cui siamo abituati: un esemplare ha un’apertura alare media di 80 cm. Immagina quindi cosa può succedere quando un intero stormo decide di riposare su un campo da golf. Tim trova buchi di quasi 30 cm sui green, con intere zolle d’erba scalzate via.
E non è ancora finita.
I pappagalli paiono infatti essersi trovati bene, al Terang. Se piace tanto agli umani, in fondo, perché non deve piacere anche a loro? Si sono quindi stabiliti in pianta stabile sul campo, costringendo Tim a mettere una pezza sui loro disastri ogni mattina.
Come proteggere i green dagli uccelli?
Nel caso specifico del Terang Golf Club, il problema è che le corelle sono uccelli molto intelligenti. Membri del club e responsabili hanno provato con tutte le tecniche classiche, ma i pappagalli rimangono lì. In qualche modo, si abituano alle diverse tecniche usate per allontanarle e, soprattutto, capiscono che gli strani umani non faranno loro del male. Di conseguenza, non hanno paura e rimangono dove sono.
Il caso in questione è palesemente estremo: è raro che un campo da golf venga invaso da orde di uccelli molto intelligenti. In situazioni normali, intervenire è un po’ più facile.
- Decorare il campo con oggetti scintillanti, che riflettano la luce in modo imprevedibile e si muovano. In sostanza, sono il corrispettivo dei CD appesi agli alberi da frutto.
- Piantare cespugli di frutti di bosco e simili in aree “sicure”, lontane dai green. Potendo scegliere, gli uccelli si spostano dove c’è più cibo e lasciano stare le zone in cui si gioca.
- Usare repellenti per uccelli, non tossici ma comunque sgradevoli per loro. Rendono l’ambiente meno confortevole e costringono gli uccelli a cercare un altro rifugio.
- Usare i droni per spaventare gli uccelli, oltre che per portare da bere sul campo.
Un campo da golf friendly per pappagalli e giocatori?
Qualcuno potrebbe dire che, in fondo in fondo, hanno ragione i pappagalli: quello sarebbe il loro territorio e sono stati gli esseri umani a invaderlo. Ecco perché sempre più campi da golf stanno cercando un modo per salvaguardare giocatori, campo e uccelli. Il metodo più usato è semplice, anche se non sempre facile da applicare.
I campi da golf più friendly per gli uccelli sono ricchi di piante autoctone, quanto meno nelle aree dove non si gioca. In sostanza si crea un ambiente confortevole per la fauna locale, nella quale gli uccelli possano vivere in pace. Possibilmente lontano dai green e dalla loro erba.
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